domenica 13 settembre 2009

Stiamo tornando ai tempi di Mussolini

Anche la stampa internazionale si è accorta che in Italia sta sparendo la democrazia.
ROMA - Tira una brutta aria. "C'è qualcosa che non corrisponde ad una vera democrazia". Sergio Zavoli, presidente della commissione di Vigilanza Rai, dopo un lungo silenzio, torna a parlare della situazione italiana e dello stato di salute dell'informazione. Per dire che "esiste un atteggiamento perverso nei confronti della qualità dell'informazione.

Non c'è più interesse ad approfondire nulla e c'è un concreto sentore del fatto che esista, nell'aria, un qualcosa che non corrisponde ad una vera democrazia". Un timore, quello di Zavoli, che si sta diffondendo anche in Europa, a leggere gli editoriali che i maggiori quotidiani esteri hanno dedicato anche ieri all'Italia.

Estremamente critici quelli francesi e spagnoli, dopo lo show di Berlusconi durante la conferenza stampa di giovedì con Zapatero. Due giorni fa il premier iberico aveva detto: "Taccio per cortesia istituzionale, tutti sanno cosa penso della parità uomo donna". Una frase dalla quale traspariva l'imbarazzo di Zapatero.

Ma ieri le diplomazie hanno lavorato e in giornata i due premier si sono sentiti al telefono per ribadire la "profonda amicizia" tra i due Paesi. Il segretario di stato spagnolo, Diego Lopez Garrido, intervistato dal Tg1, ha precisato che "le dichiarazioni di Zapatero sono state chiare e non accettano nessuna interpretazione aggiuntiva: nessuna critica alle parole di Berlusconi".

Ma la stampa spagnola non molla. Ieri El Pais ha pubblicato un editoriale molto critico in cui definiva Berlusconi un personaggio "ridicolo, ogni volta che parla in pubblico". E in Francia grande spazio all'Italia è stato dedicato dall'inserto del week end di Libération. Copertina con una grande foto del premier italiano scattata a Palazzo Grazioli. All'interno quattro pagine con foto di Berlusconi, Noemi e Patrizia D'Addario.
L'articolo racconta di "un'Italia che non si occupa di ciò che dice Berlusconi" e di Repubblica "un quotidiano che non molla nonostante i colpi bassi e interpella quotidianamente il capo del governo sulle sue tresche, attirandosi i fulmini del tycoon dei media". E un altro quotidiano d'oltralpe, Le Monde, ieri titolava, in italiano, a pagina due: "Basta, Cavaliere!".

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